Il colosso guidato da Spinetta (Amministratore Delegato di Air France) è attualmente la best company sul mercato, forte dell’espansione esterna e della ristrutturazione interna. Di fronte si trova Lufthansa, con la sua strategia multi-hub, e il terzo big, British Airways.
Di seguito si riportano alcuni macrodati a confronto delle tre maggiori compagnie aeree europee e dell’aggregato Alitalia/AirOne, riferiti all’anno 2007:
SOCIETA’ | PASSEGGERI ANNUI | DESTINAZIONI | ALLEANZA | FATTURATO | PROFITTI | DIPENDENTI |
AIR FRANCE | 73 milioni | 187 | SKY TEAM | 24.1miliardi | 1.4 miliardi | 74.959 |
LUFTHANSA | 63 milioni | 194 | STAR ALLIANCE | 22.4 miliardi | 1.37 miliardi | 100.779 |
BRITISH AIRWAYS | 33 milioni | 151 | ONEWORLD | 8.7 miliardi | 0.8 miliardi | 49.000 |
ALITALIA-AIRONE | 24.5+7.1milioni | 69+26 | SKY TEAM – STAR ALLIANCE | 4.8+0.6 miliardi | -494+6 milioni | 20.000+3.400 |
Air France è attualmente il concorrente più competitivo non solo grazie alla preziosa fusione con la compagnia olandese KLM, ma anche alla pesante ristrutturazione aziendale portata avanti da Jean-Cyril Spinetta, da undici anni alla guida del colosso francese (quando si unisce continuità a competenza, il mix è quasi sempre vincente). In una recente analisi del quotidiano “Le Monde”, sono stati evidenziati tutti i positivi interventi del management francese: investimenti massicci nell’informatizzazione, rinnovamento della flotta per ridurne i consumi di carburante (voce di costo sempre più strategica nell’altalena dei prezzi del petrolio), utilizzo dell’aereoporto Charles de Gaulle, come unico grande hub. Nell’ultimo decennio Air France è stata la sola grande compagnia aerea mondiale a non aver registrato un solo anno di perdite, nel 2004 si è fusa con KLM, ed oggi è la prima al mondo per fatturato, ha un hub passeggeri a Parigi e un hub merci ad Amsterdam.
Lufthansa, sotto la guida di Wolfgang Mayrhuber, ha invece optato per una strategia diversa, multi-hub: oltre alla base Francoforte ha sviluppato Monaco e Zurigo, sta completando l’acquisizione delle compagnie aeree belga e austriaca, detiene la maggioranza azionaria di una compagnia aerea di diritto britannico presente con molti slot sull’aereoporto più trafficato d’europa, il londinese Heathrow. E’ inoltre in trattativa con la compagnia scandinava SAS e dalla settimana prossima debutterà a Malpensa con Lufthansa Italia.
Meno competitivo allo stato attuale appare il vettore inglese British Airways, causa il fallimento della fusione con l’australiana Qantas; proseguono invece le trattative con la spagnola Iberia, la cui fusione consentirebbe importanti vantaggi finanziari e di posizionamento geografico.
Da tutto ciò emerge chiaro un fatto: è in atto un raggruppamento tra vettori, destinato a proseguire nel medio periodo.
Nel 2008, causa il costo del petrolio e la recessione globale, nel mondo sono fallite una quarantina di compagnie, nell’unione europea vi sono stati migliaia di voli in meno, il traffico cargo è sceso dell’8%, e le previsioni per il 2009 segnano un ulteriore trend negativo.
Secondo la I.A.T.A. (Associazione Internazionale del trasporto aereo), nel 2008 le compagnie hanno perso a livello globale 5 miliardi di dollari e ne perderanno altri 2,5 nel 2009.
Si andrà dunque verso aerolinee sempre più grandi e i vettori più piccoli spariranno dal mercato.
Non è dunque difficile prevedere il futuro prossimo della nostra compagnia di “bandiera”.
Lissone, 13 gennaio 2009
Io mi auguro sinceramente che il mercato italiano venga liberalizzato: in un'analisi di Dario Ballotta (consulente del PD ed esperto di trasporti) pubblicata dal Corriere il 18/1/2009 si apprende che la tratta Linate-Fiumicino, monopolizzata da Alitalia-AirOne costa da un minimo di 225 a un massimo di 671 euro.
RispondiEliminaLa Barcellona-Madrid costa da un minimo di 190 a un massimo di 460 euro. Questo grazie al fatto che in Spagna la concorrenza tra Iberia, Spanair e AirEuropa offre vantaggi di costo ai consumatori. Se poi sulla Barcellona-Madrid si considera la possibilità di volare anche low-cost con Vueling spendendo da un minimo di 80 a un massimo di 180 euro si capisce quanto le tasche dei passeggeri italiani siano danneggiate.