lunedì 2 marzo 2009

Volete voi il nucleare?

E così arriva il momento di decidere, semmai ci verrà offerta possibilità di farlo.

Berlusconi e Sarkozy hanno firmato il 23 febbraio 2009 un accordo intergovernativo per la realizzazione di quattro centrali nucleari su territorio italiano da rendere operative a partire dal 2020, ciascuna capace di 1600MW.

La joint-venture firmata tra ENEL e EDF manifesta la serietà di un disegno industriale basato su impianti di terza generazione (la quarta è ancora lontana dall’essere progettabile) al quale parteciperanno altresì una serie di società legate all’atomo e altre “chilowattora divoratrici”.

Occorre considerare come tutti i paesi industrializzati siano attivi in campo nucleare da oltre trenta anni, e che tuttavia da tempo abbiano imboccato la via delle rinnovabili, dedicando loro il grosso degli investimenti. Il nucleare rappresenta un’interessante possibilità di diversificazione rispetto alle fonti energetiche rinnovabili, come dimostra l’impegno dei paesi piú nuclearizzati a non smantellare gli impianti attivi.

Ora, gli unici paesi europei che si affacciano all’atomo e hanno richiesto autorizzazione per la progettazione sono Italia, Bielorussia e Turchia.

L’ingegneria ha indiscutibilmente rimediato alle insufficienti misure di sicurezza passiva che resero tristemente famosa Tchernobyl e ha introdotto soluzioni tecniche in grado di sopportare la minaccia di attacchi terroristici aerei ma non ha ancora risolto il problema centrale dello smaltimento delle scorie radioattive. Problema non trascurabile, soprattutto in un paese in cui la malavita organizzata ha dimostrato di saper compromettere l’integrità del territorio con la gestione illegale dei rifiuti.

Quindi perché investire in una tecnologia vecchia, in totale controtendenza rispetto ai paesi piú avanzati? Perché investire in questa tecnologia in un paese che è stato definito “l’Arabia Saudita delle rinnovabili”?

Nella speranza che gli italiani siano coinvolti in questa scelta, che secondo il ministro Scajola sarebbe obbligata, mi auguro che il referendum venga formulato con chiarezza e trasparenza.